Mese: novembre, 2011

se fossi fuoco, arderei firenze (laterza) | vanni santoni a cagliari

caramelle dagli sconosciuti – una rassegna molto molto monella
a cura di gruppo opìfice e casa lettrice malicuvata
cagliari, novembre 2011 – febbraio 2012

29_11_011
h. 19.00 | libreria mieleamaro, via manno 88 – cagliari

Vanni Santoni, Se fossi fuoco, arderei Firenze (Laterza)
introducono: pietro picciau e roberta donato
Ho dovuto prendere in mano il dizionario qualche volta, e non capitava da tempo con un romanzo. Perché è chiaro che se scrivi una storia – anzi, molte storie – i cui personaggi sono fiorentini, li fai parlare in fiorentino: “ciantellare”, “ciancicare”, “garbare”. E fin qui. Ma Vanni Santoni fa un lavoro di cesello sulla lingua di questo suo terzo libro, alternando spassosi dialoghi tra personaggi tanto realistici quanto improbabili, a divagazioni e riflessioni in punta di penna. Ne esce il ritratto impietoso e problematizzante di una città puttana, ma puttana d’alto bordo.
[eFFe da finzionimagazine.it]

h. 21.30 | caffé barcellona, via barcellona – cagliari
Letture pubbliche da Se fossi fuoco, arderei Firenze (Laterza) di Vanni Santoni
“Fa qualche passo verso il muretto sotto al quale si apre la città, e Firenze, là sotto, gli appare impegnata in un lunghissimo ralenti, come se stesse faticosamente scorrendo via…”
Un viaggio dentro Firenze, alla ricerca della sua anima: dal centro all’Oltrarno fino alla cerchia dei Viali, un libro che esplora con gli strumenti della narrativa l’unicità storica, artistica, esistenziale della città di Firenze. Un romanzo sulla Firenze di oggi e una guida narrata alla città e ai suoi luoghi. Firenze città chiusa, ma anche luogo del sublime, città d’arte e città-vetrina. La Firenze parte di un’Italia immobile e quella che osa ancora sognare.
In Se fossi fuoco, arderei Firenze, Vanni Santoni racconta, in un incalzante concatenarsi di vicende, la Firenze di chi vuole andarsene e di chi ha deciso di rimanere, di chi prova a smuoverne le acque e di chi si accontenta di galleggiare, tra studenti, artisti veri o presunti, delinquenti, signori, stranieri e fiorentini doc, tracciando un’accurata mappa emotiva e sociologica della città.


Vanni Santoni (1978)
| ha pubblicato Personaggi Precari (RGB), Premio Scrittomisto 2007 per il miglior libro tratto dal web, e Gli interessi in comune (Feltrinelli), Premio selezione Scrittore toscano dell’anno 2009 e finalista Premio Zocca. È fondatore del progetto SIC – Scrittura Industriale Collettiva.
web | il blog di vanni santoni: sarmizegetusa.wordpress.com

 

piccolo testamento (laurana) | gabriele dadati a cagliari

caramelle dagli sconosciuti – una rassegna molto molto indipendente
a cura di gruppo opìfice e casa lettrice malicuvata
cagliari, novembre 2011 – febbraio 2012

22_11_011
h. 19.00 | libreria mieleamaro, via manno 88 – cagliari
gabriele dadati, piccolo testamento (laurana)
introduce: simone olla
Il leitmotiv di Piccolo testamento è l’elaborazione di un lutto, un tema difficile da trattare senza tendere al patetismo. Ma Gabriele Dadati è un autore giovane quanto raffinato. Aveva brillato per maturità già al suo esordio, a ventitré anni, con Sorvegliato dai fantasmi (Pequod, 2006): nove racconti dalla voce mutevole, con un ottimo equilibrio tra contenuto, forma e diegesi. Quindi il primo romanzo, Il libro nero del mondo (Gaffi, 2009), all’altezza dell’exploit ma, per sua natura, rivolto ai lettori forti: “è un romanzo che vi confonderà”, ne scrisse Mozzi. Parabola dagli echi altisonanti (è diviso in Purgatorio, Inferno e Paradiso), eleva una sinossi da thriller a letteratura, raccontando del regista Gabriele e del suo confronto con un rapitore invasato. Già lì trapelava il bisogno di riconciliare anima e corpo (intesi come essere e apparire), apologizzando quest’ultimo: “Se scavassimo con le mani per cinque secoli di seguito troveremmo la più grande grotta di cristalli che si possa immaginare. Ma il corrispondente punto della crosta terrestre dove è iniziato lo scavo alla fine sarebbe devastato. Solo in quel momento capiremmo che lì stava il senso. Nell’inesauribile superficie delle cose”.
In Piccolo testamento il corpo diventa protagonista, per quanto adombrato. È quello di Vittorio, amico e mecenate del protagonista, recentemente sconfitto da un tumore. Per parlarne Dadati sceglie di esporre se stesso, senza pudori, nella pura auto-fiction, convinto che solo un documento extra-letterario possa salvare il ricordo dell’amico. Lo faceva già da piccolo, come racconta nel Libro sui libri (Lupo, 2010), quando rileggeva I ragazzi della via Paal all’infinito nella speranza che Nemecsek non morisse.
[mauro maraschi da malicuvata.it]

h. 21.30 | caffé barcellona, via barcellona – cagliari
Letture pubbliche da Piccolo testamento di Gabriele Dadati (Laurana editore)
È la prima volta che sogno Vittorio da quando non c’è più. In genere è raro che al risveglio ricordi i sogni, ancora più raro che abbiano a che fare con qualcuno che amo e se proprio succede non è mai uno dei miei morti. A parte questo s’è trattato di un sogno che non valeva niente, completa- mente privo di azioni: c’eravamo solo noi due, io seduto e Vittorio in piedi. Lui indossava un completo sportivo e la cravatta scura, io non so. Mi piacerebbe dire che aveva un’aria particolare, che nel suo sguardo c’era un grado di consapevolezza che non ho mai misurato nello sguardo di nessuno, ma non è così. Lo sguardo di Vittorio era consapevole quando era vivo, mentre nel mio sogno era solo sconsolato. In più non siamo riusciti a scambiare nemmeno una parola e anche questo non mi pare sia granché. Niente verità, o confidenze, o ricordi di una tra le tante cose che abbiamo fatto insieme. In fondo è più interessante quello che è successo dopo: dal sonno sono risalito fino a un certo grado di coscienza e sono tornato a intravedere nella penombra i contorni della stanza da letto. Lì ho trovato un’altra volta Vittorio. Anche adesso era in piedi, nello spazio ricavato tra un fianco dell’armadio e il muro, e continuava a non fare niente. Le braccia distese, le mani lungo le cosce. Sono rimasto per un po’ con gli occhi socchiusi, poi li ho aperti del tutto e il suo corpo s’è dissolto in quello che era sempre stato, e cioè un’ombra di poco più scura delle altre, proiettata sulla parete dagli infissi della finestra aperta.

Gabriele Dadati | (Piacenza, 1982) ha pubblicato Sorvegliato dai fantasmi (peQuod, 2006; Barbera, 2008), premio Dante Graziosi e finalista come Libro dell’anno per Fahrenheit di Radio 3 Rai, e Il libro nero del mondo (Gaffi, 2009). Nel 2009 ha rappresentato l’Italia nel progetto Scritturegiovani di Festivaletteratura di Mantova. Collabora con Booksweb.tv e scrive su “Libertà”.

savina dolores massa a cagliari

caramelle dagli sconosciuti – una rassegna molto molto
a cura di gruppo opìfice e casa lettrice malicuvata
in collaborazione con il circolo dei lettori mieleamaro di cagliari

15_11_011
h. 19.00 | libreria mieleamaro, via manno 88 – cagliari
Incontri: Savina Dolores Massa, Undici (Maestrale)
Introduce: Alessandra Pigliaru
Undici storie e altrettante vite che rinascono, ribattezzate: Baba, Amdy, Bilal, Laamin, Momar, Pape, Ibou, Djibril, Ibra, Mor, Sajoro; pescatori, autisti di autobus, quasi architetti, griot (poeti e cantori col compito di conservare la tradizione orale degli antenati); e i cui destini s’intrecciano e si bruciano, fatalmente e contestualmente.


h. 21.30 | caffé barcellona, via barcellona 84 – cagliari

Savina Dolores Massa in reading da Mia figlia follia (Maestrale)
Di gennaio, al principio del suo cinquantesimo anno di vita, Maddalenina decise fosse giunto il tempo di figliare per la prima volta.
Impiegò una notte intera, più tre ore dopo un’alba non particolarmente accesa, a riflettere su chi dovesse essere il prescelto a fecondarla. Non scelse ancora alle sette del mattino, ma si sentì illuminata quando le lancette del suo orologio a cucù si posizionarono entrambe sul numero nove che le era sempre piaciuto.


Savina Dolores Massa
| nasce e vive in Oristano. Da alcuni anni scrittrice a tempo pieno. È attiva, con l’Associazione pARTIcORali, nell’organizzazione di eventi culturali. Con il musicista jazz Gianfranco Fedele e con l’attore Alessandro Melis ha fondato recentemente la compagnia di spettacolo Hanife Ana. Con il romanzo Undici è giunta nella rosa dei finalisti al Premio Calvino 2006. Nel 2010 è uscito il suo ultimo libro Mia figlia follia (Maestrale).
Il suo sito internet è: savinadoloresmassa.splinder.com/

Alessandra Pigliaru | vive e la lavora tra Sassari e Cagliari. Già Dottore di ricerca in Discipline fillosofiche, attualmente è assegnista di ricerca all’Università di Cagliari e capo-redattore del semestrale Giornale Critico di Storia delle Idee (giornalecritico.it). Tra i suoi scritti: Anarchia del desiderio. Il soggetto rapsodico tra Lacan Deleuze e Artaud, La femminilità ritrovata. Saggio- intervista sul cinema di Alina Marazzi, L’arcipelago del corpo. Conversazione con Michela Marzano, La poesia non serve. Brevi note su Bataille e Baudrillard tra residuo e inutile, Il futuro che incarna la differenza. Note a margine sul pensiero di Rosi Braidotti.
Il suo sito internet è: gliocchidiblimunda.wordpress.com/

decimo cirenaica a cagliari

Andiamo a Firenze, sabato, dai, andiamo a Firenze. È bella Firenze con te, sarà bella, come puoi non sorridere a Firenze in aprile… a Firenze c’è una chiesa che guarda l’Arno, sulla riva sinistra, e se c’è vento, di notte, questa chiesa sbuffa suoni da buchi rettangolari ordinati chissà come su tutta la facciata.
E invece siamo andati a Parigi.
E siamo pure tornati.

*

oggi prende il via la seconda edizione di caramelle dagli sconosciuti – una rassegna letteraria brillantissima.
tutti i martedì di novembre dicembre gennaio febbraio, tra il caffè barcellona e la libreria mieleamaro, discuteremo di libri e li leggeremo a voce alta.
esserci.

08_11_011
h. 21.30 | caffè barcellona, via barcellona 84 – cagliari
rivisitazioni: attraverso ricordi di domani
lettere mai spedite, poesie e scritti politici, pezzi di romanzi ametà.
un discorso senza capo né coda,
o il tentativo di ritrovarsi.

di e con decimo cirenaica
musiche: tenores sant’asile – aritzo

web: decimocirenaica | condividi allo stesso modo
mail: decimocirenaica@gmail.com

azael a bologna: favola d’amore triste per malati di mente

alfabeto letterario presenta azael o massimo santamicone, fa lo stesso.

giovedì 3 novembre, ore 21.30
zammù, via saragozza 32/a
bologna

“E di cosa tratta la poesia? C’hai una risposta valida tu? Bravo. Se non ce l’hai, facciamo un ragionamento.
Di cosa trattano i libri di letteratura, i romanzetti estivi e quelli degli scrittori veriantichi? Trattano del passato. A parte quelli di Stephen King e altri che parlano di cose inesistenti, tipo il futuro o i dischi volanti. Ecco, la poesia no. Non parla del passato, perché mica uno ci scrive le cose sue vissute, nelle poesie. Il poeta c’ha un certo pudore delle cose sue vere. E allora ci scrive di cose un po’ vere e un po’ pensate. Come un piatto di rigatoni con il cracr. Il cracr mica esiste, però i rigatoni sì, e insieme fanno una cosa possibile, immaginabile, comprensibile pure dalle massaie che guardano le televendite. Ecco, di questo si tratta qui. Di poesia, una cosa che se ci pensi, può pure essere.”

Massimo Santamicone, o Azael, fa lo stesso, ha 37 anni passati e scrive cose. Alcune le scrive per lavoro, son cose tecniche che riguardano il web, altre invece son cose che scrive perché gli diverte farlo. Ha due blog, Terzadicopertina e Poesie da decubito, che se volete potete andare a leggere.

terzadicopertina.com/

www.decubito.org/
www.azael.es/